Missione Istakhr Sapienza

Nel corso di cinque anni (2011-2016) di ricerca e studio su territorio e sito di Istakhr (Fārs), la missione Sapienza in sinergia con le istituzioni iraniane ha raggiunto ragguardevoli risultati in diversi settori disciplinari. La pubblicazione nel 2018 del volume intitolato Istakhr, 2011-2016. Historical and Archaeological Essays (a cura di M.V. Fontana), e la sua presentazione nell’ambito di una giornata di studi tenutasi alla Sapienza Università di Roma, hanno condensato e reso visibile il frutto di questo intenso lavoro di ricerca focalizzatosi su uno dei più significativi centri urbani dell’Iran tardo antico e medievale.

Sul sito di quella che fu la culla della dinastia sasanide, a poca distanza dalle imponenti evidenze archeologiche di Persepoli e Naqš-e Rostam, e una delle prime e principali fondazioni islamiche sull’altopiano iranico si sono concentrate indagini sulla transizione storico-culturale tra periodo sasanide e islamico. Nello specifico si è data grande rilevanza all’analisi archeologica e topografica delle diverse fasi costruttive, estensione e rapporto con l’insediamento di primo periodo islamico, che contraddistinguono l’edificio correntemente identificato come la “Moschea di Istakhr”, una delle più significative evidenze di questo sito. Di pari importanza lo studio della ceramica di primo periodo islamico, sulla quale sono tuttora condotte ricerche con metodi innovativi che includono analisi archeometriche e confronti col materiale confluito presso l’Oriental Institute Museum di Chicago a seguito delle missioni americane degli anni ’30 del 900. Una serie di survey e lo studio multidisciplinare del territorio e delle sue evidenze archeologiche ha permesso inoltre di effettuare una messa a punto degli studi pregressi e in particolare del lavoro condotto dal celebre archeologo tedesco Ernst Herzfeld.